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Flammulina velutipes
 

Vive in cespi di numerosi individui sui tronchi degli alberi, dove vi siano delle lesioni.
È presente nei boschi di conifere da settembre sino a marzo inoltrato.
Il cappello è di un bel colore giallo-ocra, più intenso nella parte centrale e misura mediamente tra i 2 e i 6 cm di diametro.

 

Ha sapore aromatico, pertanto può essere usato per uso alimentare.
Si devono scegliere solo i cappelli degli esemplari giovani, dopo averne eliminato la cuticola.

 



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Calocybe gambosa (Fungo di San Giorgio, Prugnolo)
 

Vive nelle radure dei boschi tra i cespugli di nocciolo, cresce in numerosi esemplari dispoti a zig zag, oppure nei caratteristici "cerchi delle streghe". Predilige il terreno calcareo.
Compare già con i mesi di aprile, maggio e giugno (da cui il nome di fungo di S. Giorgio), raramente in periodi più avanzati.
Il cappello può misurare sino a 12 cm di diametro, la carne è soda, bianca, dal sapore dolce e dall'odore gradevole, che ricorda la farina fresca.

 

È particolarmente apprezzato in quanto si sviluppa in una stagione dove i funghi non sono ancora presenti.
È un ottimo commestibile sia fresco, che dopo essere stato essiccato.

 



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Melanoleuca subalpina (Agarico montano)
 

Cresce dalla primavera all'autunno, in numerosi gruppi, nei prati e nei pascoli alpini, può spingersi a quote molto elevate. È molto comune e di facile determinazione.
Il cappello mediamente misura 5-10 cm di colore bianco-avorio più scuro verso il centro e non è molto carnoso. Si presenta dapprima convesso-campanulato con al centro un evidente umbone.
È un buon commestibile dall'odore e sapore gradevoli.

La foto rappresenta un curioso fenomeno di "sovrapposizione".


 



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Clitocybe costata (Imbutino)
 

Compare in estate-autunno nelle radure dei boschi di conifere e latifoglie, purché ricchi di humus. Vive gregario in famiglie di numerosi esemplari.
Il diametro del cappello varia da 4 ad un massimo di 8 cm ed il colore normalmente è ocra chiaro sino al nocciola pallido.
Presenta nel cappello una carne soda, mentre nel gambo è piuttosto fibrosa. Emana un gradevole odore fungino, con una componente di mandorle amare. Molto simile all'altrettanto comune Clitocybe gibba (infundibuliformis) dal quale si separa per il colore più marcato e per il margine del cappello costolato.

 

È considerato un fungo commestibile di buona qualità, si devono però scegliere gli esemplari giovani e vanno scartati i gambi fibrosi. Si presta molto bene ad essere essiccato.
La foto evidenzia un "circolo delle streghe". Un tempo si riteneva che all'interno di tali colonie, dove l'erba è più stentata, vi avessero ballato le streghe per tutta la notte.

 

Altra credenza era che l'erba fosse stata bruciata dall'alito infuocato di qualche drago.

 



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Lactarius deterrimus (Sanguinello, Lattario del peccio)
 

È un fungo comunissimo, si presenta sia solitario che in colonie nei boschi di conifere ed ai loro margini. Compare già con il mese di luglio per poi proseguire sino a novembre.
Si riconosce facilmente per il colore della sua carne arancio-carota al taglio, per poi mutarsi in rosso-arancio nel tempo di qualche minuto. Emette un abbondante lattice arancio.
Il cappello è imbutiforme, di colore arancio-rosso, con delle macchie concentriche talvolta verde-oliva.
Ha odore grato e sapore dolce.
È certamente un fungo gustoso che si presta ad essere cucinato alla graticola; è ottimo anche nei risotti, tuttavia, per il gusto leggermente resinoso non è da tutti apprezzato.


 



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Russula emetica (Colombina rossa acre)
 

Il cappello è di un rosso sanguigno, talvolta chiazzato di roseo e come per molte russule, la cuticola si separa facilmente dal cappello, mentre con il tempo umido è vischiosa.
Cresce nei boschi di conifere e di latifoglie, dove compare con l'inizio dell'estate sino alla fine dell'autunno.

 

È un fungo tossico, emetico.
L'azione emetica che provoca l'autoespulsione dallo stomaco del fungo mangiato, è di per se terapeutica.

 



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Russula cyanoxantha (Russola iridescente, Colombina maggiore)
 

Vive nei boschi montani sia di latifoglie che di conifere, ove compare nei mesi estivi ed autunnali.
Presenta nel cappello una colorazione estremamente variabile, che va dal lilla al violetto-nerastro sino al verde-oliva e talvolta al bruno-bluastro. Nei boschi di conifere predomina il colore viola, mentre nei boschi di latifoglie il colore tende al verde, nelle varie sfumature. Come per tutte le russule, la cuticola si stacca facilmente dai bordi del cappello.

 

Il cappello può misurare sino a 15 cm. di diametro e presenta un gradevole odore e sapore di nocciola.
È considerato un buon cornmestibile ed ha un ruolo importante nella preparazione del "misto".

 



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Hygrocybe punicea (Igroforo puniceo)
 

Fungo bellissimo, di modeste dimensioni, con il cappello tra i 4 e gli 8 cm. di diametro, ricocibile per il colore rosso-sangue lucido del cappello.
Si rinviene nei pascoli e nelle radure dei boschi già da luglio sino ai primi freddi autunnali.
La carne è arancione sotto la cuticola, gialla nel gambo.
Odore grato.

 

È un buon commestibile, che si riduce notevolmente con la cottura.

 



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Boletus edulis (Porcino)
 

Il cappello può misurare anche 25 cm di diametro, dapprima emisferico, poi convesso, di colore variabile dal nocciola, al bruno scuro testa di moro, con una colorazione più intensa verso il centto del cappello.
La cuticola si presenta viscida con il tempo umido. I tubuli dal giallo-chiaro sino ad un verde-oliva in età matura.
Cresce in estate autunno nei boschi di peccio e faggio. Dopo un arresto estivo, ricompare con le prime piogge del mese di settembre.

 

Carne compatta, bianca, immutabile, dall'odore fungino buono, sapore particolarmente gradevole, come di nocciola.
È il fungo più conosciuto e ricercato. Un commestibile eccellente, sia cotto che crudo, si presta ad ogni ricetta di cucina.
Acquista sapore e profumo con l'essicazione ed è ottimo anche sott'olio.

 



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Boletus pinophilus (Brisa mora)
 

Tra i porcini è quello che raggiunge le taglie maggiori, può superare i 30 cm di diametro ed oltrepassare i 2 kg di peso.
Si riconosce per il colore rosso-granata intenso del cappello caratterizzato da un'evidente rugosità e spesso increspato.
Compare nei boschi di conifere (in particolare pino silvestre), più raramente sotto latifoglia, già dal mese di giugno e continua sino ad ottobre.
La carne è compatta e bianca immutabile, rossastra sotto la cuticola del capello.

 

Odore intenso e grato, sapore leggermente dolciastro. Si presta a tutte le possibili ricette di cucina. Può essere essiccato e conservato sott'olio.