Diploma delle Abbazie Italiane
 
 
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CHIESETTA DI SAN BIAGIO

DAI-VN0633

MOLDOI (BL)

 JN66AD

vedi posizione

 

 

Attivazione effettuata il 19 e 20 Luglio 2014

 

La Chiesetta di San Biagio, sita nella frazione di Moldoi, nel comune di Sospirolo (BL), è situata a circa 450 metri di altitudine sopra la frazione di Maras, in una bellissima posizione, molto vicina ad una villa del XVIII secolo la Villa Zasso.

Anche questa chiesetta viene menzionata solo dal 1611 in poi, ma la sua edificazione risale quasi sicuramente al XI-XII secolo, essendo una delle più antiche della Pieve di San Pietro di Sospirolo.
Presenta la tipica pianta rettangolare con abside orientata ad est, copertura a capriate lignee e piccolo campanile nella facciata principale.

Poco si conosce della vita di San Biagio. Si sa che fu medico e vescovo di Sebaste in Armenia e che il suo martirio è avvenuto durante le persecuzioni dei cristiani, intorno al 316, nel corso dei contrasti tra gli imperatori Costantino e Licino a causa del grande seguito che aveva tra il popolo e della sua efficace azione cristianizzante.
Catturato dai Romani fu picchiato e scorticato vivo con dei pettini di ferro, quelli che venivano usati per cardare la lana ed infine decapitato per aver rifiutato di abiurare la propria fede in Cristo. Il corpo fu deposto nella sua cattedrale di Sebaste, ma nel 732 una parte dei resti mortali venne imbarcata da alcuni cristiani armeni alla volta di Roma. Una improvvisa tempesta troncò però il loro viaggio a Maratea e qui le reliquie vennero accolte in una chiesetta, che poi diventerà l’attuale basilica, sull’altura detta ora Monte San Biagio.

Il culto verso questo martire, si diffuse rapidamente in tutto l’occidente e, nella diocesi di Belluno, è legato al trasporto ad opera dei primi crociati bellunesi di una reliquia, attualmente conservata nella Cattedrale.

La devozione popolare collega il nome del Santo alla guarigione delle affezioni alla gola in relazione al miracolo che il taumaturgo compì, nei giorni di prigionia precedenti la morte, guarendo un bambino che stava soffocando a causa di una spina conficcatasi nella gola.  È anche protettore dei cardatori di lana, degli animali domestici, delle attività agricole, degli otorinolaringoiatri e dei  suonatori di strumenti a fiato.

Viene rappresentato con il bastone pastorale, la candela, la palma ed il pettine per lana.

La festa liturgica, con memoria facoltativa, cade il 3 Febbraio.

 

La facciata Vista laterale

 

 


 

 

 

 

 


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