Diploma delle Abbazie Italiane
 
 
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CHIESETTA DI SAN MICHELE ARCANGELO

DAI-VN0638

SARTENA (BL)

 JN66AC

vedi posizione

 

 

Attivazione effettuata dal 10 al 17 Giugno 2014

 

Sartena è una frazione del comune di Santa Giustina Bellunese distante circa 2 chilometri dal capoluogo.

Questa chiesetta rimane al centro del vecchio nucleo abitativo ed ora funge quasi da spartitraffico tra la via principale e quella che si addentra tra le poche case. anche questa chiesa, come del resto anche quasi tutte le innumerevoli altre sparse nella zona, viene menzionata solo dopo il Concilio di Trento. La prima menzione e descrizione è del Vescovo Rovellio che la visitò nel 1584, alla quale ne seguiranno altre tre fino al 1602.

Da quanto scrive questo vescovo, si ritiene che la costruzione sia del secolo precedente.

La pala d'altare, che rappresenta la Beata Vergine fra San Michele e San Vittore, è una pregevole opera su tela di Piero Marascalchi databile verso la fine del 1560. Per questo motivo la chiesetta è inserita nel percorso “La pittura del Cinquecento dal Piave all'Agordino”.

Sulla parete sud si è conservato un lacerto di affresco raffigurante San Domenico e San Francesco.

San Michele Arcangelo è il condottiero delle milizie celesti contro le forze dell'inferno e perciò difensore della Chiesa e della Cristianità. Il culto trova origine in Oriente, dove egli rappresentò la trasposizione cristiana del dio Mithra-Sole, al quale era consacrato l'equinozio autunnale.

San Michele divenne popolare in occidente durante il periodo longobardo e nella Valbelluna di insediamenti longobardi ce ne sono stati parecchi infatti, il ricordo di questo popolo rimane anche in molti toponimi della zona. 
Secondo la tradizione, l'Arcangelo apparve ai Longobardi, dei quali era protettore, l'8 maggio sul monte Gargano in Puglia e avrebbe predetto la loro vittoria contro i Saraceni nel 663. A Monte Sant'Angelo sorge, in una grotta, il suo santuario famosissimo nel Medioevo.

Anche se si è persa ormai la memoria dei riti legati alla festa del Santo, in Valbelluna ricordano ancora che il giorno del Santo, il 29 settembre, si procedeva alla benedizione delle “inime” che erano dei lunghi e flessibili bastoni che servivano per battere le noci. In quella data si facevano anche rientrare nelle arnie gli sciami di api battendo con forza dei ferri, ciò che ricordava il clangore delle spade come quella che armava la mano di San Michele.

Michele è patrono degli spadaccini, dei maestri d’armi, dei doratori, dei commercianti, di tutti i mestieri che usano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai, i fabbricanti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia. È anche invocato per la buona morte perché pesa le anime e le accompagna nell'aldilà

Si celebra la sua festa il 29 settembre (in prossimità del periodo dell'equinozio, ma, almeno per il passato, in alcuni luoghi si festeggiava l'8 di maggio, data della sua apparizione e profezia ai Longobardi.

 

La Chiesetta al centro del paese L'interno La pala d'altare L'affresco con i Santi Domenico e Francesco

 

 


 

 

 

 

 


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