I fiori delle orchidee sono bisessuati e zigomorfi, hanno cioè simmetria bilaterale. Sono formati da tre sepali simili tra di loro (tepali esterni) e tre petali (tepali interni), tutti inseriti alla sommità dell’ovario.

Il petalo inferiore, diverso per forma, più sviluppato ed in certe specie intensamente colorato, è chiamato labello.

Tale forma è un elemento essenziale per la determinazione delle orchidee.



Anche l'apparato radicale è un elemento utile, come del resto le foglie; per il riconoscimento delle orchidee, ma gli elementi aerei sono già più che sufficienti.
Sradicare un'orchidea per vedere che tipo di radice ha, può portare, nella maggioranza dei casi, all'estinzione di quella specie in quella zona.

Per completezza, vengono qui rappresentati anche gli apparati radicali tipo di alcuni generi, tuttavia, va ricordato ancora una volta che le orchidee sono protette dalla legge in tutto il territorio italiano (ed anche nelle altre nazioni).
A parte le pesanti sanzioni cui si può andare incontro, è bene tener sempre presente quanto scritto poche righe più sopra e quindi limitiamoci ad osservare le orchidee ed eventualmente fotografiamole lasciandole dove sono: le potremo rivedere gli anni successivi.



La germinazione di queste piante presenta aspetti del tutto particolari: i semi (di dimensioni microscopiche), usciti dalle capsule che li contengono, vengono dispersi dal vento è, poiché sono sprovvisti di parenchima, possono germinare solo se incontrano le ife di un fungo ipogeo che vive in simbiosi con la giovane pianta. In questo modo l’orchidea riceve i sali minerali, i composti azotati e l’acqua e cede i carboidrati. Questo processo, detto micorizza, dura finché la pianta, divenuta adulta, interrompe il rapporto per vivere autonomamente.

La possibilità che un seme trovi le ife del fungo appaiono alquanto tenui, viceversa, bisogna ammettere che il sistema funziona bene poiché le orchidee sono, dopo le composite, le specie di piante più diffuse sulla Terra.

Perché una pianta possa emettere il suo primo fiore deve, in genere, trascorrere un tempo piuttosto lungo che per alcune specie supera abbondantemente i dieci anni.



Le molteplici caratteristiche paesaggistiche e climatiche del Veneto consentono una straordinaria diversificazione di specie vegetali e fra queste troviamo anche le orchidee spontanee. Esse sono presenti con un notevole numero, sia di generi che di specie, rispetto ad altre regioni d’Italia. Oltre 60 sono, infatti, le specie censite nella nostra regione, raggruppate in 26 generi.

Per quanto concerne il territorio della provincia di Venezia, sono state, fino ad ora, contate 15 specie raggruppate in 9 generi.

La cassa di colmata "A", nella laguna di Venezia, si è dimostrata l’area più interessante sia per l’alta concentrazione che per le rare specie di orchidee riscontrate, alcune delle quali in via di estinzione nel restante territorio del Veneto ed in Italia, basti citare la notevole presenza della specie Spirantes æstivalis.

Dalla pianura fino ai primi rilievi dei Colli Euganei, dei Berici e sino ai Lessini, nel periodo compreso tra i primi giorni di Aprile e Giugno avremo la possibilità di osservare una grande varietà di specie in piena fioritura.


In modo particolare l’Orchis purpurea, pianta superba che può raggiungere gli ottanta centimetri di altezza. Un’altra specie molto vistosa è l’Orchis simia il cui nome deriva dalla forma particolare del labello che ricorda chiaramente una piccola scimmia.

Un’orchidea molto diffusa è Anacamptis pyramidalis che si presenta con una compatta fioritura a forma piramidale, dai colori variabili dal rosso porpora fino al rosa tenue. Vive ai margini delle foreste termofili.

Altre ancora le potremo osservare, nei mesi di Giugno e di Luglio, nelle praterie alpine, qualcuna ben mimetizzata come il genere Listera dai piccoli fiori verdi, qualche altra ben visibile per l’intensa colorazione gialla o porpora (Dactylorhiza sambucina) o bruno-rossiccia (Orchis ustulata).


Salendo tra i 1.600 ed i 2.000 metri, nei pascoli aperti, compaiono le Nigritelle dal delicato profumo di vaniglia che ci fa ricordare la grande orchidea del Messico Vanilla planifolia dalla quale si ricava la vaniglia.

Il primato di altitudine, però, spetta alla piccola Chamorchis alpina che riesce a spingersi fino a quasi 3.000 metri d’altezza.

Nei luoghi umidi incontreremo orchidee come Orchis palustris e diverse altre.

Durante i mesi di Settembre ed Ottobre, nei prati aridi e nei pascoli magri, fino ad 800 metri di quota, fa la sua comparsa l’ultima orchidea a fiorire in ordine di tempo: la Spiranthes spiralis. Il suo appare come un commiato della famiglia delle orchidee in attesa della nuova serie di fioriture, a cominciare dalla primavera successiva.




ORCHIDEE SPONTANEE DEL VENETO

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