SCHEDA N° 5

e) Caratteri dei talli algali da considerare prima di iniziare la conservazione: alghe flessuose e morbide o rigide.
  Come abbiamo spiegato nelle precedenti schede n° 1-2-3, ci siamo già procurati per tempo i materiali necessari e le alghe che abbiamo messo nei vasi con il liquido conservante.
Possiamo dire subito che dobbiamo differenziare il metodo a seconda delle caratteristiche delle alghe da conservare a seconda che siano:

 
A) Alghe flessuose, morbide, mucillaginose, capilacee o laminari, anche se ramificate, non coriacee o rigide, che comunque tendono ad aderire naturalmente al substrato del cartoncino quando seccano, dei generi:
1- Polysiphonia, Chylocladia, Chondria, tra le rodoficee Desmarestia, Giffordia, Ectocarpus tra le feoficee, e Bryopsis, Cladophora tra le cloroficee, con talli filamentosi e ramificati.
2- Porphyra, Halymenia, Grateloupia, Nithophyllum tra le rodoficee, Asperococcus, Phyllitis, Punctaria, Dictyopteris, Dictyota, Scytosiphon, Undaria tra le feoficee, con talli laminari, nastriformi o cilindrici, ramificati e non.
B) Alghe rigide, coriacee, o affatto mucilagginose che comunque necessitano di essere asciugate tra fogli di carta di giornale, da ricambiare ad intervalli variabili, con una prolungata compressione, operata da pesi o da presse, per rimanere alla fine distese sui cartoncini. Sui quali vengono fatte aderire mediante striscioline di carta fermate con spilli, o piccoli punti di colla Vinavil®. Si tratta dei seguenti generi:
Ceramium, Corallina, Gracilaria, Nemalion, Rhodymenia tra le rodoficee, Sargassum, Cistoseira, Fucus tra le feoficee, Enteromorpha, Ulva, Chaetomorpha, Codium, Valonia tra le cloroficee.



SCHEDA N° 6

f) Metodo di conservazione in essiccata delle alghe flessuose.
Eseguiamo con ordine le seguenti operazioni:





Versiamo l'acqua marina di scorta nella bacinella, riempiendola per tre quarti (questa non deve contenere la formalina).
Svuotiamo il contenuto del vaso delle alghe selezionate in una bacinella più piccola.

Selezioniamo l'alga, prendendola con le pinzette a becco ricurvo, immergendola nella bacinella grande.



 

Stendiamo l'alga sulla superficie del cartoncino che, mosso con una mano, appena immerso per pochi centimetri, dovrà disporsi sotto l'alga che nel frattempo cercheremo di aprire e distendere con l'altra mano.




 

Ritiriamo verso l'alto il cartoncino, cercando di non perdere la disposizione voluta dell'alga e, tenendolo verticale facciamo sgocciolare l'acqua salata dal margine.




 

Poniamo i cartoncini ancora bagnati su un piano rigido e pulito, che può essere di formica, o il pavimento stesso della stanza di lavoro, che non sia un luogo ventilato o al sole ed ancor meno secco e riscaldato dai termosifoni, fatti che determinerebbero rapidi arricciamenti e non adesione dei talli al substrato.
I migliori risultati si ottengono se i cartoncini si asciugano lentamente, in ambiente fresco o freddo, senza ventilazioni polverose.
Se si fossero comunque formate delle ondulazioni, è opportuno tenere pressati i cartoncini per qualche tempo, intervallati tra fogli di giornale, sotto una pila di libri pesanti.




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