Perché collezionare campioni di sabbia ?
Scherzosamente si potrebbe rispondere con un'altra domanda: perché collezionare tappi di birra o biglietti di autobus o patacche varie ?
In realtà, la collezione di sabbie è tutt'altro che la solita banale raccolta di qualcosa di strano. Se fatta con passione e con un certo criterio questa raccolta può essere fonte di parecchie informazioni molto interessanti ed importanti sotto vari aspetti
Si possono eseguire studi geologici, litologici, mineralogici, paleontologici, geografici e storici. Si può comprendere, quindi, come la collezione, conseguentemente al campo di interesse, possa essere sviluppata seguendo una tematica ben precisa.
In ogni caso, anche senza avere interessi e scopi prettamente scientifici, si potrà raccogliere del materiale molto interessante e sviluppare tematiche particolari, come per esempio quella imperniata sui contenuti cromatici oppure sui ricordi di gite e viaggi effettuati in località diverse.
esempi di sabbie colorate


Quanta sabbia serve ?
La maggior parte dei collezionisti è orientata verso campioni di circa 30 cm cubi, cioè quanto basta per riempire in contenitore di un rullino di pellicola fotografica. Tuttavia, bisognerà raccoglierne di più se si vorrà e potrà fare uno studio e per avere quantità sufficiente per eventuali scambi.
In definitiva 400-500 grammi dovrebbero essere sufficienti per tutte le operazioni.
Dove raccogliere i campioni ?
In generale la risposta è: sulla spiaggia, lungo le rive dei fiumi e dei laghi, sulle dune, ecc. In particolare, però, vi sono delle posizioni specifiche nelle quali troveremo i campioni migliori e più rappresentativi. Ad esempio, in una spiaggia, la sabbia più ricca di minerali pesanti, normalmente, è quella asciutta e non quella bagnata e se la spiaggia si trova in un'insenatura di dimensioni ridotte sarà meglio prelevare il campione ai lati, piuttosto che al centro dell'insenatura.
Lungo il corso dei fiumi, andrà raccolta possibilmente ai piedi di un grosso ciottolo o di qualche roccia . Così pure sarà meglio effettuare il prelievo alla base di una duna piuttosto che alla sua sommità.


Per quanto riguarda l'attrezzatura, si deve distinguere quella occorrente per la raccolta, preparazione e conservazione da quella necessaria per l'osservazione e lo studio. Tutte e due, naturalmente, saranno dipendenti dagli scopi, dall'interesse e dalla possibilità del singolo.
Limitandoci alle cose più semplici, possiamo dire che per la raccolta servono ben poche cose: dei contenitori, una paletta o una piccola cazzuola o anche, semplicemente, un vecchio cucchiaio da cucina, delle etichette per segnare i dati relativi al prelievo (data, località, punto di campionatura, ecc.) ed un quaderno per eventuali note ed appunti.
Per la preparazione potranno essere molto utili dei setacci per separare le varie frazioni granulometriche. Una serie di quattro setacci da 0,05 0,08 0,16 e 0,5 millimetri (Serie UNI 2332 setacci n° 39, 36, 30 e 20) può essere già sufficiente.
 
Per lo studio dei campioni raccolti, invece, si richiede un'attrezzatura più consistente ed anche, purtroppo, più costosa. In ogni caso il minimo richiesto è un microscopio stereoscopico con 20-40 ingrandimenti.
Per l'osservazione è utile avere qualche capsula di Petri (vaschetta cilindrica con parete molto bassa), una spatolina da laboratorio, una pinzetta anatomica ed un pennellino con poche setole morbide.
 
Il dilettante può anche attrezzarsi facilmente con una camera a luce ultravioletta del tipo di quelle usate per il controllo delle banconote. Ne esistono in commercio, a prezzo contenuto, anche di portatili, ma possono essere agevolmente venire autocostruite acquistando la lampada ed assiemando pochi pezzi di compensato o truciolato a formare un contenitore che avrà, ovviamente, una parete in vetro per l'osservazione. Altre apparecchiature sono fuori dalla portata del collezionista medio e riguardano analisi granulometriche, chimiche, microscopia elettronica, rifrattometria, densitometria, ecc. Per una eventuale documentazione fotografica sarà necessaria la relativa attrezzatura da accoppiare al microscopio.

collezione: Sandro Dalla Chiara
fotografie:
Sandro Dalla Chiara e Giancarlo Scarpa


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Progetto e realizzazione:
Terranea.it - 2001/2010