L'uomo ha imparato ad utilizzare i minerali già agli albori della sua storia. All'inizio, con gli ossidi, probabilmente si dipingeva la pelle, poi, diventato pittore, ci ha lasciato altissime espressioni artistiche sulle pareti e sulle volte delle grotte. Molto più avanti ha imparato ad estrarre i metalli e, da allora, lo sfruttamento dei minerali è aumentato continuamente con sempre nuove tecnologie e nuovi impieghi. |
ELEMENTI NATIVI Sono detti elementi nativi i minerali costituiti da elementi chimici non combinati. Si dividono in tre gruppi: metalli quali ORO, ARGENTO e RAME, semimetalli come ARSENICO ed ANTIMONIO, non metalli comprendenti CARBONE e ZOLFO. I metalli hanno elevato peso specifico, sono teneri, malleabili, duttili ed opachi. In genere si presentano in aggregati dendritici o filamentosi, raramente in cristalli isolati. A differenza dei metalli, i semimetalli sono cattivi conduttori di elettricità e si presentano in masse nodulari I non metalli sono da trasparenti a traslucidi, non conducono elettricità e tendono a formare cristalli distinti.
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ZOLFO NATIVO |
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Lo zolfo si può presentare, in natura, con un tipico abito bipiramidale (troncato alla base ) o raramente con cristalli monoclini aciculari.
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Lo zolfo è usato in molte industrie, come per es. quella chimica per produrre acido solforico, quella della gomma, degli esplosivi, dei fiammiferi e in agricoltura per combattere alcune malattie delle piante. Il metodo più usato per l'estrazione è quello che prende il nome dal tedesco H. Frasch e che consiste nel perforare il terreno, fino al deposito solfifero, con una trivella composta da tre tubi coassiali. In quello interno si pompa aria compressa, in quello esterno si fa scendere acqua surriscaldata a 150° C. che fa liquefare lo zolfo che risale quindi dal condotto intermedio. |
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SISTEMA
= rombico PESO SPECIFICO = 2,1 DUREZZA = 1,5 -
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